Km 16.30 A/R c.a 

D+ 1.000 Mt. c.a

Segnavia 4 - 1 - 6 - 2

Tempo percorrenza: 5.30 ore c.a (soste escluse)

Cartina: Tabacco nr. 05 Val Gardena - Alpe di Siusi

Il Seceda è un monte ai piedi del gruppo delle Odle, collocato in val Gardena, sopra l'abitato di Ortisei.

Il sentiero che conduce all’Alpe Seceda rappresenta la porta d’accesso ad uno dei punti panoramici più famosi e fotografati di tutta la Val Gardena e delle Dolomiti in generale. Gli innumerevoli rifugi e malghe presenti in quest’alpeggio,tenuto a regola d’arte ,permettono di creare tantissime varianti di camminate tra facili e difficile che chiunque può godersi appieno quest’angolo di paradiso. I verdi pendii obliqui che salgono verso il cielo e si interrompono all’improvviso, spezzati da pareti, precipizi rocciosi e torri slanciate di roccia dolomitica sono un vero spettacolo della natura.

Il gruppo delle Odle è una catena montuosa delle Dolomiti che segna il confine tra la Val di Funes e la Val Gardena, completamente integrata nel Parco Naturale Puez-Odle. L'intera catena viene divisa in due dalla Forcella del Mezdì. Dal lato est abbiamo la parte centrale con il Sass Rigais (3025 m), la cima più alta e più frequentata. A ovest abbiamo la parte delle "Odles", che in ladino significa "aghi".

Il Seceda è raggiungibile da Ortisei e da Santa Cristina Val Gardena tramite funivie,seggiovie o a piedi su comodo sentiero.

La nostra escursione parte dal parcheggio di Praplan-Cristauta raggiungibile in 10 minuti di auto da Santa Cristina Val Gardena.

Affianco il parcheggio troviamo un tabellone in legno con indicati i segnavia dei vari sentieri e l’apertura o meno delle varie baite. Noi seguiamo – segnavia 4 verso Baita Troier e la stazione a monte della cabinovia Col Raiser.

Ci incamminiamo sotto l’arco di legno e ci avviamo su comodo sentiero sterrato che con vari sali-scendi in circa 40 minuti ci porta alle porte della bellissima Baita Gamsblut. 

Da qui iniziamo la risalita del ripido pendio a tornanti, proprio sotto il passaggio della cabinovia, che dapprima su gradini di legno e poi su sentiero terroso ci fa raggiungere il Col Raiser, stazione d’arrivo dell’omonima cabinovia.

Il panorama che ci si apre davanti è già incantevole, verdi prati con una miriade di piccole baite, sullo sfondo le Odle e alle nostre spalle il massiccio del Sassolungo che ci ha accompagnati lungo tutto il sentiero.

Ci incamminiamo seguendo il sentiero – segnavia 1 verso Baita Troier, il sentiero sotto il bosco perde leggermente quota , al successivo bivio seguiamo sempre lo stesso segnavia addentrandoci nei prati verdi dell’alpeggio. (È possibile seguire anche il - segnavia 2 che permette di arrivare sempre sulla cima del Seceda ma compiendo il giro in senso orario anziché antiorario)

La bellezza di questo alpeggio è proprio il fatto che ci sono tantissimi sentieri da percorrere per cui le persone non si affollano tutte nello stesso posto.

(Merita sicuramente percorrere anche il sentiero verso la malga di Pieralongia; alquanto particolari le due guglie dolomitiche nei pressi della malga che fanno ricordare due squali che emergono dall’acqua).

Noi continuiamo sul sentiero – segnavia 1 e arriviamo a Baita Troier dove il sentiero diventa via via sempre più stretto; risaliamo gli alpeggi e finalmente man mano che saliamo di quota comincia a profilarsi davanti ai nostri occhi lo scenario tanto atteso: compaiono le punte delle Odle: la Grande Fermeda 2.673, la Piccola Fermeda 2.814 il Sas de Mezdì 2.762 la Gran Odla 2.762. ; esse ricordano un unico irto blocco di roccia sedimentaria, la cui accentuata inclinazione del versante sud si contrappone al ripido ed improvviso ghiaione del versante nord. Sullo sfondo il  massiccio del Sass Rigais e la Cima Furchetta e in fondo a sinistra la cima del Sass De Putia.

Proseguiamo sul sentiero – segnavia 6 che percorre le famose creste del Seceda e raggiungiamo dopo una breve salita il punto panoramico posto a 2.500 Mt. di quota. 

Sulla cima, oltre alla croce, è stata installata una struttura circolare in metallo con incisi tutte i nomi e i profili delle cime circostanti.

Il panorama che possiamo ammirare è da togliere il fiato: la vista spazia dai gruppi Dolomitici di Sciliar, Catinaccio, Sassolungo, Sella, Puez, Marmolada, Tofane, Pelmo fino alle Pale di San Martino. Ma anche Ortles, Lagorai, Adamello, Zillertaler Alpen e Stubaier Slpen.

Ci avviamo in discesa su larga mulattiera sempre in mezzo all’alpeggio in direzione della sottostante Baita Seceda e continuiamo su – segnavia 6 passando davanti a malga Sofie, poi malga Mastlè e Malga Daniel. Continuiamo la discesa sempre puntando al Col Raiser, al bivio seguiamo – segnavia 2 che in meno di 20 minuti ci porta nuovamente alla stazione a monte della funivia.

 Da qui percorriamo la medesima strada dell’andata fino a Baita Gamsblut e successivamente fino alla nostra auto.

Considerazioni personali:

Il percorso non presenta grosse difficoltà ed è adatto a tutti, ovviamente bisogna sempre prestare attenzione. 

Se si vuole accorciare leggermente il percorso e il dislivello basta prendere la cabinovia che porta fino al Col Raiser ( se si vuole far salire anche il cane obbligo di museruola e guinzaglio ).

Lungo tutto il percorso non ci sono molte zone ombreggiate nè possibilità di trovare acqua "piovana" per far abbeverare il cane, il consiglio è sempre quello di portarne sopratutto se sono giornate calde.

È sottinteso che tutte le considerazioni sulla difficoltà del percorso sono basate sulla mia preparazione fisica e del mio cane, esse possono  variare in base al Vs. livello di preparazione.